venerdì 30 dicembre 2011

Patatine fritte ...

Anni fa mi sono occupato di un business che a molti può sembrar strano “le patatine fritte”.
Il  fattore critico nella produzione industriale delle patatine fritte è quello della gestione degli approvvigionamenti. Le patate sono un prodotto stagionale e quindi non disponibile tutto l’anno. A seconda delle stagioni e delle previsioni di vendita gli acquisti vengono fatti su prodotti nazionali o seguendo le stagioni facendo acquisti all’estero. Ovviamente vengono stoccate in depositi idonei a conservarle in modo adeguato.
Ma c’è anche un ulteriore problema che occorre affrontare ed è quello della “gestione” dell’olio utilizzato per la frittura, queste erano le aree più importanti da presidiare e monitorare. 


La prima perché impattava sui costi di produzione, la seconda perché il rischio d’inquinamento prevedeva sanzioni pecuniarie e penali.
Ovviamente venivano seguite procedure molto rigide per evitare che ci fossero problemi con gli oli utilizzati, ma l’attenzione era massima per le pene previste in caso di inquinamenti.
Anche, ma solo in parte, c’era la sensibilità verso l’ambiente,era un dovere, un obbligo legale più che morale.
Una delle prime decisioni che ho preso da Amministratore Delegato è stata quella di responsabilizzare non solo il Direttore dello stabilimento (formalmente responsabile per eventuali inquinamenti), ma anche tutti i Dipendenti, ad ogni livello e competenza.
Siamo riusciti a sensibilizzare tutti all’importanza del rispetto dell’ambiente. Il risultato?
Questa iniziativa ha permesso di rendere pubblica l’attenzione che l’Azienda riponeva al rispetto per l’ambiente, migliorare il dialogo con i Dipendenti (più motivati e consapevoli) migliorare la qualità dei prodotti, oltre a “rassicurare” il Direttore dello stabilimento.

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